Nuove tecnologie e futuro sfilata di esperti e relatori

Il Trentino

È la seconda edizione, quella che parte la prossima settimana, del festival “Informatici senza frontiere”, ma se quella della scorso anno si poteva considerare una sorta di “numero zero”, come ha spiegato il rettore dell’Università di Trento Paolo Collini, quest’anno si fa sul serio, con il sostegno della Provincia e della Dedagroup, una delle aziende trentine leader nel campo delle nuove tecnologie.

E anche gli ospiti sono di altissimo profilo, da don Antonio Mazzi, che sarà protagonista di un incontro moderato dal direttore del Trentino Alberto Faustini, allo psichiatra Vittorino Andreoli, dal presidente di Fbk e della Compagnia di San Paolo Francesco Profumo, al direttore del Muse Michele Lanzinger.Non sarà, spiegano gli organizzatori con il sindaco Francesco Valduga, un festival per addetti ai lavori, ma «un modo di riflettere sull’uomo e la sua capacità di lavorare assieme» e sulla maniera in cui le nuove tecnologie – sempre meno “nuove” e sempre più integrate nel nostro vissuto quotidiano – possono essere di vera utilità e favorire stili di vita migliori. «Lavorare assieme – spiega Valduga – è il contrario dell’involuzione individualista», che pure viene enfatizzata dall’utilizzo sempre più massivo di internet e dei social media.

Due i filoni conduttori del festival, che si aprirà il 12 ottobre: cercare di dimostrare come le nuove tecnologie possano essere usate per il bene comune, e «cercare di tornare ai principi fondamentali della ricerca tecnologica, ovvero quelli legati alle capacità delle persone. L’intelligenza, che ci permette di capire quale sia il migliore uso della tecnologia – e qui entra in gioco il dibattito attualissimo sull’intelligenza artificiale paragonata a quella umana – e il “cuore”, ossia ciò che ci rende diversi dalle macchine, ed è anche la capacità di decidere quale direzione da far intraprendere allo sviluppo tecnologico. Tra i temi all’esame, la cosiddetta “computer ethic”, l’identità a rischio, il futuro della robotica, la spinosa questione dei killer robot, l’innovazione nei paesi in via di sviluppo, Africa in testa, le Blockchain, senza dimenticare l’influsso negativo che le nuove tecnologie (o meglio, il loro abuso)esercitano sulle giovani generazioni di “nativi digitali”.Gli incontri si svolgeranno a partire dalla mattina di venerdì prossimo tra il teatro Zandonai, palazzo Fedrigotti, palazzo Alberto Poja e palazzo dell’Istruzione, tutti in corso Bettini. Importante la partnership con la scuola paritaria Veronesi, che farà incontrare don Mazzi e gli studenti. Tra i relatori, l’esperto di cybersecurity Ettore Guarnaccia, il fisico e imprenditore Federico Faggin e il ricercatore Diego Latella.

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