Il Piccolo / di Micol Brusaferro
Trieste Next 2018 chiude con oltre 40 mila presenze, tra conferenze sold out, più di 4 mila studenti coinvolti nella sola mattinata inaugurale e altre migliaia di visitatori tra gli stand allestiti in piazza dell’Unità d’Italia nelle tre giornate. Bilancio positivo da parte degli organizzatori e per il futuro c’è il desiderio di puntare sempre più sull’internazionalizzazione e sullo spazio garantito alle imprese che fanno ricerca. Buoni affari anche per i locali del centro, mentre gli albergatori non registrano un’affluenza particolarmente significativa, e suggeriscono di pensare a una promozione dell’evento in chiave turistica, oltre che culturale.
«Sono più di 40 mila le presenze stimate – commenta Antonio Maconi, direttore di Trieste Next -, 10 mila alle conferenze, il resto sulla piazza,con un netto incremento rispetto alla scorsa edizione. Se non ci fosse stata l’interruzione forzata dell’evento sabato, a causa della bora, avremmo superato abbondantemente le 50 mila. Siamo molto soddisfatti – sottolinea – e si guarda già al prossimo evento. Quest’anno si è puntato molto sull’internazionalizzazione, sia come presenza di ospiti, sia sul fronte dei visitatori. In più puntiamo a garantire un’importanza crescente alle imprese che hanno al centro della propria attività la ricerca e l’innovazione. Abbiamo già intrapreso questa strada nel 2018 e vogliamo continuare così».
La settima edizione ha avuto come tema “NatureTECH”, grande successo soprattutto per incontri, dibattiti e approfondimenti. In alcuni casi, in particolare per i tre ospiti big del festival Maria Chiara Carrozza, Elena Cattaneo e Roberto Burioni o per l’evento speciale a cura di Airc dedicato alle nuove frontiere della ricerca oncologica, fuori dal Teatro Miela si sono formate lunghe code di persone desiderose di partecipare. Appuntamenti seguiti spesso anche dal pubblico in piazza Unità attraverso il maxi schermo posizionato ad hoc.
Positivo il riscontro anche da parte dei ristoratori, nella zona del centro.«Trieste Next viene accolta sempre con entusiasmo dalla città – commenta Bruno Vesnaver, presidente della Fipe – attirando in centro appassionati, studenti, molti genitori che accompagnano i loro figli alla scoperta di questo interessante salone della scienza e della ricerca. La ricaduta lavorativa nei pubblici esercizi attorno a piazza Unità è stata buona, specialmente durante il giorno. La sera invece c’è stato abbastanza lavoro soprattutto in realtà come pizzerie, paninoteche, trattorie del centro, che si sono riempite di gruppi organizzati venuti a Trieste per visitare Next e prendere parte agli incontri tenutisi nell’ambito dell’iniziativa».
Idea diversa per Guerrino Lanci, presidente di Federalberghi, che plaude al festival ma suggerisce alcune soluzioni. «Bellissima manifestazione – dice – ma in questo periodo gli hotel sono già pieni, è un momento di grande afflusso, in particolare da parte di tedeschi, austriaci e non solo. Non credo siano state tante le prenotazioni mirate proprio a Next, ma sono convinto che chi è passato per la piazza, vedendo l’evento, sicuramente è stato colpito e si è fermato. Penso sarebbe utile promuoverlo non solo in chiave culturale ma anche turistica, in questo modo potrebbe attirare un pubblico ben più ampio, perché l’argomento suscita sicuramente grande interesse. Ripenserei poi – aggiunge – anche al periodo. Settembre segna già tantissime presenze, è un mese molto gettonato, magari in altri momenti dell’anno, come giugno o luglio, potrebbe attirare un maggior numero di persone».